Raffaele Brancaccio e la sua famiglia sono tra i primi operatori del settore.
Nella storia di Torre del Greco il corallo ormai ha affermato la sua presenza da oltre cinque secoli.
I suoi vistosi rami, quasi aperti a ventaglio, sono diventati così importanti per la cittadina alle falde del Vesuvio da essere presenti anche nello stemma civico.
Il corallo ha radici così incerte e lontane che si fa fatica a ricostruirne non solo la storia, ciò potrebbe essere comprensibile viste le sue lontane e leggendarie origini, ma anche alcuni dei suoi aspetti più vistosi.
Ancora oggi, infatti, ne sappiamo assai poco.
Di sicuro non è né un organismo vegetale, né minerale, come si è ritenuto per secoli. Solo nei primi del ‘700, il medico marsigliese Andrea de Peissonnel ha sciolto l’enigma affermando l’origine animale del corallo , facendone bollire in acqua un rametto. A mano a mano che la temperatura aumentava, le estremità delle attinie cominciavano a muoversi, come se stessero tornando in vita gli scheletri di quei piccoli polipi formatisi, in tempi incalcolabili, attraverso le loro secrezioni di carbonato di calcio.
Raffaele Brancaccio opera su Torre del Greco ed Ercolano nella vendita e commercializzazione del corallo grezzo e lavorato in splendide manifatture.
testo realizzato da Teresa Esposito